Market view – Le Daily News del 23/10/2025
GAS & POWER →
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Forniture dai mari del nord attese in calo nelle prossime ore al crescere dell’impatto degli interventi di manutenzione programmata al sito di Oseberg. Le operazioni presso Troll, Nyhamna e Kollsnes sono invece previste proseguire fino al 5 novembre.
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Temperature attese in calo nelle prossime ore, previste scendere sotto i valori medi del periodo e raggiungere i minimi tra le giornate di domenica e lunedì. Le condizioni si manterranno in generale piuttosto instabili, con piogge frequenti e vento forte. Un progressivo miglioramento è atteso dalla seconda metà della prossima settimana, con scenari di rialzo termico, anche significativo, sui primi giorni di novembre
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La società americana Venture Global ha ottenuto l’approvazione per immettere feedgas nell’ultimo blocco di liquefazione del terminale di Plaquemines, in Louisiana. In questa prima fase del progetto, a pieno regime, l’impianto avrà una capacità di liquefazione superiore alle 20 mtpa. Dall’inizio delle operazioni di collaudo, avviate nel dicembre scorso, il terminale è stato in grado di gestire oltre 160 navi, di cui più di 60 solo nell’ultimo trimestre.
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L’Unione Europea ha approvato all’unanimità il diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, dopo aver superato le iniziali resistenze di Slovacchia e Ungheria. Le nuove misure si concentrano in particolare sulle importazioni di gas naturale liquefatto da Mosca, prevedendo un divieto graduale: entro sei mesi lo stop ai contratti di breve periodo, seguito dal blocco dei contratti di lungo termine a partire dal 1° gennaio 2027. Nel frattempo, sono previsti cominciare il 6 novembre i colloqui trilaterali tra Commissione, Parlamento e Consiglio Europeo per quanto riguarda l’adozione del piano che prevede il bando completo di petrolio e gas russo, con l’obiettivo del raggiungimento di un’intesa sul pianto politico e tecnico entro la fine dell’anno.
ITALIA →
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Sistema lungo: consumi in calo di oltre dieci punti percentuali nelle ultime ore, grazie ad un maggiore contributo delle fonti rinnovabili e conseguente calo della domanda gas-to-power, trend che è previsto confermarsi anche sulla giornata di domani. Ai massimi dall’inizio dell’anno i flussi in arrivo dal Nord Africa, con le forniture all’entry point di Mazara del Vallo sopra la soglia dei 74 milioni di metri cubi.
EQUITY ↓
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Avvio di giornata incerto per le borse europee, dopo la sessione al ribasso registrata a Wall Street. A preoccupare gli investitori la nuova minaccia arrivata dagli Stati Uniti su restrizioni all’export verso la Cina di prodotti dotati di software americano. D’altra parte, l’ennesimo dietrofront di Trump con l’annuncio di un colloquio in programma con il presidente cinese Xi per discutere primariamente sulla guerra in Ucraina, potrebbe aprire la strada ad un riavvicinamento tra le parti.
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Mentre prosegue lo shut down dell’amministrazione americana, nella giornata di domani è atteso il dato sull’inflazione.
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Cambio €/$ a quota 1.160
OIL ↓
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I prezzi del greggio sono balzati di oltre tre punti percentuali durante le contrattazioni asiatiche, dopo che gli Stati Uniti hanno deciso di sanzionare due giganti petroliferi russi, Lukoil e Rosneft, sulla scia di quanto approvato dal Regno Unito negli ultimi giorni. L’amministrazione americana ha successivamente invitato i propri partner commerciali a seguirne l’esempio, con Nuova Delhi, tra i primi compratori di greggio russo insieme alla Cina, pronta a rivedere i propri piani di acquisto sui prossimi mesi.
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I dati pubblicati dall’agenzia governativa EIA hanno mostrato una domanda di greggio americana tutto sommato forte per il periodo, con scorte in calo di circa 1 milione di barili nella settimana terminata venerdì 17 ottobre.
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In apertura quotazioni Brent FM si attestano sui 64.95 $/bbl
EUAs →
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Il mercato sembra trovare supporto dalla tonicità di gas e greggio in apertura di giornata, in scia alle ultime sanzioni approvate da Europa e Stati Uniti contro il comparto energetico russo. Nella giornata di ieri nuovo record per le posizioni lunghe detenute dai fondi di investimento.
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A frenare ulteriori rialzi ci ha tuttavia pensato la Commissione Europea, con segnali di apertura per una revisione degli obiettivi climatici e conseguente “ammorbidimento” del meccanismo ETS.
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In apertura quotazioni su DEC25 si attestano sui 78.90 €/tonn
